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al testo di Alessandra Ponticelli Conti
Scala mobile
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All'alba, in un'avemaria assonnata d'ospedale s'affida alla scala mobile, tra tante, la tua mano. Lontano, irrimediabile il tempo della speranza. Aviano, 20 marzo 2013
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Alessandra Ponticelli Conti
- 25/01/2014 20:42:00
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Grazie a tutti!
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Leonora Lusin
- 13/01/2014 16:03:00
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Bellissima.Mi ritrovo nel commento amplificazione di Lorenzo.
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Fiammetta Lucattini
- 13/01/2014 11:26:00
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Breve, bellissima!
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Nando
- 12/01/2014 20:21:00
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Struggente il ritratto di una fatica esistenziale i cui lineamenti si definiscono nellapparente contraddizione di una preghiera, segno di una fede, con la speranza "tramontata" dietro lorizzonte.
Ciao Alessandra, cè sempre unanima dentro la tua scrittura.
Un abbraccio forte
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Emilio Capaccio
- 11/01/2014 22:39:00
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La scala mobile rende magistralmente lidea di una sensazione di ineluttabilità che si consuma alle porte di un evento. La brevità della poesia scandisce perfettamente il tempo coinciso e fugace di questa impressione.
Un abbraccio.
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Alessandra Ponticelli Conti
- 11/01/2014 22:09:00
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Mi accorgo solo ora di avere messo un "v" di troppo e un " m " di meno! Volevo scrivere un"avemmaria", tutto attaccato, come scriveva mia nonna. Un caro saluto a tutti e grazie!
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amina narimi
- 11/01/2014 21:50:00
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Rimane questa mano allIstante per Sempre Bellissima Alessandra, bellissima...
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Loredana Savelli
- 11/01/2014 20:56:00
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La scala mobile: qualcosa di meccanico, tecnologico. Ma il richiamo allavemaria e quel gesto di affidamento riportano lumanità ad un livello pre-tecnologico, un livello di verità universale: lessere bisognosi. Un caro saluto.
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Cristina Bizzarri
- 11/01/2014 18:21:00
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Unimmagine che rimane incisa nella memoria, quella mano e quellaffidarsi. Breve, come breve è il momento del gesto. Molto bella, Alessandra.
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Lorenzo Mullon
- 11/01/2014 17:12:00
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La scala è sempre verso le stelle, nonostante le terribili apparenze, siamo mano nella mano col nostro angelo, in ogni momento
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